Italia: Luigi Lusi e Gaetano Menale. II.
Dramma della disperazione nell'area verde della
Colletta, nel cuore della città. Il muratore 59enne si è cosparso di liquido
infiammabile e ha appiccato le fiamme. Il cadavere carbonizzato riconosciuto
dai figli
Si è dato fuoco in un parco, nel cuore della
città, perché era stato licenziato. La verità sulla vicenda di Gaetano Menale,
muratore torinese di 59 anni, è venuta alla luce solo quando i tre figli hanno
fatto il riconoscimento del corpo, straziato dal fuoco e completamente
carbonizzato. Agli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Torino
e del Commissariato Dora Vanchiglia hanno raccontato che l'uomo era stato da
poco lasciato a casa dall'impresa edile per cui lavorava ed era disperato
perché non sapeva come sopravvivere.
Era depresso, sempre più depresso al punto da
organizzare un gesto così drammatico ed eclatante: ha raggiunto il parco della
Colletta in bicicletta, si è cosparso il corpo di liquido infiammabile in mezzo
a un cespuglio e poi si è dato fuoco.
Alcuni passanti lo hanno visto ardere, ma non
hanno potuto fare nulla per salvarlo se non chiamare i soccorsi. Menale non ha
lasciato alcun biglietto di addio ai parenti. Ha fatto tutto in silenzio, come
se non volesse dare fastidio, chiuso nel suo dolore. L'indagine della Polizia
di Torino, tuttavia, non è chiusa. Il pm Giancarlo Avenati Bassi ha disposto
l'autopsia sul corpo affinché venga fatta ulteriore chiarezza.
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